Il mausoleo di Lucio Munazio Planco, edificato nel 22 a.C., è in blocchi di pietra ed è situato sulla sommità del Monte Orlando. Al suo interno un corridoio circolare conduce alle quattro camere mortuarie.
Sopra la porta si trova, ancora quasi perfettamente conservata, l’iscrizione dedicatoria inclusa in una cornice. Il testo è:
L. MUNATIUS L (ucii) F (ilius) L (ucii) N(epos) L(ucii) PRON(epos) PLANCUS CO(n)S(ul) CENS(or) IMP(erator) ITER(num) VII VIR
EPULON(um) TRIUMP(hator) EX RAETIS AEDEM SATURN(i) FECIT DE MANIBIIS AGROS DIVISIT IN ITALIA BENEVENTI IN GALLIA COLONIAS DEDUXIT LUNGDUNUM ET RAURICAM. “Lucio Munazio Planco, figlio di Lucio, nipote di Lucio, pronipote di Lucio, console, censore, imperatore per due volte, settemviro degli epuloni, trionfatore dei Reti , fece col bottino il tempio di Saturno, divise i campi in Italia a Benevento, fondò in Gallia le colonie di Lugduno (Lione) e Raurica(Basilea)”. L’epigrafe elenca il suo “Cursus honorum” e la sua rilevante personalità militare e politica. L’iscrizione, infatti, ricorda le principali cariche civili, militari e religiose ricoperte dal personaggio, e le sue benemerenze, come costruttore di edifici pubblici (il tempio di Saturno alle pendici del Campidoglio verso il Foro, sede dell’erario), come distributore di terre e come fondatore di colonie. Appare evidente dunque che egli avesse grande considerazione di sé e volesse, con l’edificio funerario , acquistarsi un posto nell’eternità.